La storia del gioco d’azzardo è, per certi versi, più antica dell’Italia stessa. Infatti, la passione per le scommesse, e più in generale l’apprezzamento verso l’aspetto ludico del gioco d’azzardo, era evidente già al tempo dell’Impero Romano. Per fare esempi meno recenti, è possibile ricordare la Venezia del XVI secolo, nella quale venne edificata la prima Casa da gioco, creando l’ambiente perfetto affinché i nobili potessero incontrarsi e giocare insieme.
Nel corso degli anni, il profilo legale del gioco d’azzardo in Italia è cambiato, a seconda del periodo storico e del contesto culturale e politico. Dopo una breve panoramica storica, scopriremo se oggi giocare d’azzardo in Italia è legale oppure no.
Breve storia del gioco d’azzardo in Italia e del contesto normativo
Sono tantissime le fonti di diritto che contribuiscono a regolamentare il gioco d’azzardo in Italia. Il panorama è complesso ed è frutto di diverse fasi (quattro in totale), affrontate dal nostro Paese per arrivare alle condizioni attuali. Dal 1897 al 1992 (prima fase), il gioco d’azzardo era considerato fonte di rischio per la società, oltreché foriero di conseguenze negative a livello legale e finanziario. Per dare un’idea di quale fosse la considerazione del gioco d’azzardo a cavallo fra i due secoli nel nostro Paese, basti pensare che Crispi diede il compito di vigilare, reprimere e sanzionare il gioco illegale al Ministero dell’Interno.
In questo contesto in cui il gioco d’azzardo non era visto di buon occhio da parte del legislatore italiano, vennero progressivamente introdotti dei singoli giochi, controllati dallo Stato:
- 1863: il Lotto, attivo ancora oggi.
- 1946: Totocalcio.
- 1948: Totip.
Inoltre vennero lanciati i primi concorsi nazionali delle lotterie e venne consentita l’apertura di casinò legali in alcune località, divenute ora note anche per questa caratteristica (Campione d’Italia, Venezia, Saint-Vincent e Sanremo).
La seconda fase
Dopo il 1992 si apre una seconda fase: l’ordinamento nazionale, spinto dalla necessità di reperire nuove risorse fiscali, opta per deregolamentare il gioco d’azzardo, al fine di aumentare il gettito e ridurre il deficit dei conti pubblici.
Così, nel corso degli anni ‘90 si assiste a:
- Progressiva concessione a terzi di alcuni giochi.
- Esternalizzazione delle funzioni di regolamentazione tecnica a organi secondari.
- 1994, creazione dei “Gratta e Vinci”, ancora oggi molto amati dagli italiani, la cui innovazione stava proprio nell’immediatezza fra giocata ed esito della stessa (in altri termini non si dovevano aspettare giorni o settimane fra giocata e riscossione del premio).
- 1997, viene raddoppiato il numero delle estrazioni del Lotto.
- Fine 1997, nasce il SuperEnalotto con un nuovo e altissimo premio finale.
La terza fase
Questo fino al 2003, anno nel quale entra in gioco la terza fase, con la quale si riconosce l’importanza del gioco, inteso nella sua accezione più nobile, riconoscendo anche il suo valore dal lato macroeconomico. Proprio in questo frangente vengono dati molti poteri all’AAMS (Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato) rispetto alla regolamentazione dei giochi e delle concessioni.
Nello stesso periodo viene dato l’ok, tramite decreto, alle giocate piazzate per via telematica. Un doveroso atto legislativo che ha contribuito a cambiare il mondo del gioco, aprendo alle potenzialità di internet e dei bookmaker online.
Nel 2004, lo Stato italiano pone stringenti limiti in tema di videopoker e slot machine. Fino a quel momento si era infatti assistito alla presenza di macchinari fraudolenti. Dopo il decreto, sarebbe stato consentito solo l’utilizzo di macchinari AWP e New Slot con percentuale di restituzione fissa e riconoscibile dell’importo giocato (oltre all’obbligo per legge di collegamento alla rete controllata da AAMS, importante dettaglio dal lato della sicurezza dei giocatori).
Nel 2006, con l’entrata in vigore del Decreto Bersani, si pone un ulteriore stretta all’illegalità del gioco online, rendendo possibile l’attività su internet nei confronti di cittadini italiani solo a bookmaker con concessione AAMS. Un fondamentale strumento di controllo e di legalità che ha protetto, e continua a proteggere, gli utenti italiani dalle pratiche scorrette, oltre a garantire un importante gettito allo Stato Italiano. Questo perché da quel momento in avanti i bookmaker, o comunque le entità che avevano ricevuto concessione dallo Stato a operare in Italia, erano considerate sostituti d’imposta e per questo motivo avrebbero dovuto adempiere agli obblighi fiscali al posto dei giocatori. Proprio per questa ragione, oggi, tutte le vincite provenienti da scommesse o casinò online AAMS sono nette e non è quindi necessario aggiungerle alla propria dichiarazione dei redditi.
La quarta fase
Si apre quindi la quarta fase, che parte dal 2011 e arriva fino ai giorni attuali. In questo decennio si sono viste numerose novità nel panorama normativo:
- Legalizzazione delle partite di poker con denaro vero.
- Introduzione dei giochi da casinò.
- Liberalizzazione del gioco online con ampi poteri all’AAMS (successivamente trasformato in ADM)
- Conferma del divieto al gioco d’azzardo per i minori di 18 anni, a tutela delle fasce più deboli della popolazione.
- Payout minimo delle slot fissato al 70%.
- Indicazione obbligatoria delle probabilità di vincita su diversi giochi.
Giocare d’azzardo online in Italia è legale nel 2024?
Sulla base di quanto abbiamo visto finora è chiaro che, nei limiti della normativa vigente, il gioco d’azzardo online è legale in Italia. Per dare un’indicazione generale, prima di scendere più nello specifico, è possibile e legale giocare online con operatori che hanno ricevuto una licenza per operare su suolo italiano da parte del nostro Stato (più precisamente dall’AAMS o dall’ADM, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, a seconda dell’anno in cui tale licenza è stata emessa).
Le licenze ai siti di scommesse e ai casinò online
Affinché l’ADM possa concedere la licenza, l’operatore deve impegnarsi a rispettare la normativa vigente (anche in tema di gioco responsabile), operare da sostituto d’imposta per tutte le vincite dei propri utenti e pagare una cifra iniziale per la concessione di 2,5 milioni di euro + IVA (oltre al gettito fiscale per il giro d’affari generato). Le licenze hanno valore per 9 anni e non possono essere rinnovate. Secondo la Legge di Bilancio del 2020, il numero massimo di licenze legalmente concesse in Italia è di 40.
Ci sono poi altri importanti requisiti che un operatore online deve seguire per rispettare le regole in Italia:
- Il sito online deve avere dominio .it (o perlomeno un sottodominio .it, nel caso di piattaforme multinazionali).
- Un conto bancario di riferimento ubicato in Italia.
- Una fideiussione, o altra dimostrazione tangibile della propria stabilità finanziaria.
- Certificato di qualità rispetto ai software di gioco utilizzati sul sito (sia per i casinò online che per la ricezione delle scommesse e delle slot machine).
- Una descrizione dettagliata dei giochi e dei regolamenti in italiano.
- Presentare un business plan dettagliato alle autorità competenti.
Tutti questi tecnicismi hanno lo scopo di far entrare nel mercato del gioco online italiano solo società serie, tutelando così gli utenti e i giocatori italiani.
Forme di gioco online legali in Italia
A partire dal decreto Bersani, il gioco online è legale in Italia ma solo a far data dal 2010, l’AAMS ha effettivamente rilasciato licenze agli operatori. Rispetto alle modalità di gioco, in Italia è legale:
- Scommettere su eventi sportivi (fatta eccezione per i cosiddetti sport di sangue, o con maggiore precisione gli sport da combattimento non regolamentati in Italia).
- Giocare a poker online (in tornei e in partite cash-in regolamentate).
- Giocare al casinò online (sia in formato offline che dal vivo).
Questo significa che si può giocare legalmente alle slot machine, ai principali giochi da tavolo, a poker, a Bingo e a diversi altri skill games (le cui probabilità di vincita siano mostrate chiaramente ai giocatori). Altre forme di gioco legale sono le lotterie, giochi di carte come 7 e mezzo, scopa, pinnacola e tanti altri ancora.
Considerazioni finali sulla legalità del gioco d’azzardo online in Italia
L’Italia è uno dei Paesi più avanzati al mondo in tema di protezione del giocatore. Il sistema è stato congegnato in modo da tutelare la parte più debole, ovvero gli utenti. Nonostante questo, si tratta di un panorama estremamente dinamico e divertente, in cui la cornice normativa non blocca la creatività degli operatori che arricchiscono ogni giorno l’offerta con nuovi giochi, palinsesti per le scommesse sempre più ricchi e vesti grafiche moderne.
Alla luce di quanto vista finora, è ragionevole aspettarsi che il contesto normativo non cambierà profondamente nei prossimi anni. Se dovessero esserci delle modifiche, verranno annunciate con il giusto preavviso e la ratio sarà sempre quella di tutelare i giocatori, al centro di ogni considerazione del legislatore italiano.
Fonti
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SimonTheSorcerer. (2021, Nov 07). “Simon’s Guide to Italy Gambling & Online Betting Sites”. https://simonsblogpark.com/ https://simonsblogpark.com/onlinegambling/simons-guide-to-italy-gambling-online-betting-sites/
Avi Stern. (2020, Oct 19). “How Do Online Casino Regulations Look Like In Italy?”www.jpost.com/ https://www.jpost.com/special-content/how-do-online-casino-regulations-look-like-in-italy-646118
Italo De Feo. (2020, Dec 21). “ONLINE GAMBLING LAW AND REGULATION IN ITALY”. cms.law https://cms.law/en/int/expert-guides/cms-expert-guide-to-online-gambling-regulation-in-europe/italy#:~:text=Online%20gambling%20law%20and%20regulation%20in%20Italy&text=Operators%20licensed%20in%20other%20EU,local%20licensing%20regime%20in%20Italy
Alessandra Faraudello, (2020, Nov 10). “Il fenomeno del gioco d’azzardo: sintesi dell’evoluzione normativa in Italia”. diritto.it/ https://www.diritto.it/il-fenomeno-del-gioco-dazzardo-sintesi-dellevoluzione-normativa-in-italia/