Il mondo è bello perché è vario: modo di dire e verità universale, che vale anche per il gambling. In questo articolo vedremo i giochi d’azzardo più particolari, le scommesse più curiose della storia e le città migliori in cui giocare.
Il gioco d’azzardo è in continua evoluzione, nei casinò terrestri quanto in quelli online. Le novità sono ormai quasi quotidiane, grazie all’inventiva che si scatena a partire dalle possibilità che i nuovi media ci offrono.
Ma prima di tecnologie futuristiche, social media e grafiche tridimensionali, è ancora la fantasiosa semplicità umana (per fortuna, possiamo dire) a “farla da padrone”: le forme di gambling che leggerete di seguito, oltre a farvi sorridere, ve lo dimostreranno.
Australia: il “Two Up”
Dall’altra parte del mondo, in Australia, il gioco preferito su cui scommettere si chiama “Two Up”. E’ il gioco d’azzardo per eccellenza nel Paese, e prevede semplicemente il lancio di due monete in aria. Vince chi azzecca la loro combinazione quando, una volta lanciate in aria, cadranno e si poseranno a terra o su un tavolo: testa-testa, croce-croce, testa-croce. Si narra che i soldati australiani e neozelandesi durante le guerre fossero soliti giocare a “Two Up” e infatti, il 25 aprile di ogni anno, durante l’Anzac Day (giornata della commemorazione) tutti, ma proprio tutti in Australia, scommettono sul lancio delle monetine per commemorare i caduti.
Cina: Il “Fan Tan”
In Cina, amatissimo è il Fan Tan: è un gioco risalente all’antica civiltà cinese, che si giocava con i fagioli (o con i bottoni). Oggi viene praticato in alcuni casinò orientali, ovviamente riadattato con le carte da gioco. Il banchiere prendeva una manciata di fagioli dalla scodella e incominciava a distribuirli equamente a tutti i giocatori.
Quando non c’erano più fagioli per tutti, la distribuzione veniva interrotta, si contavano i fagioli rimasti e si assegnava un punto al giocatore che aveva scommesso su quel numero. I fagioli poi venivano rimessi nella scodella, si ricominciava con la distribuzione e così via. Vinceva il giocatore che raggiungeva per primo i dieci punti.
Si scommette anche sul canto degli uccelli
E in Europa? Le forme più curiose del gambling non mancano nemmeno qui. Ad esempio, in Belgio, vengono fatte scommesse sul canto degli uccelli. Sì, avete sentito bene. I giocatori fanno le loro puntate su quanto tempo alcuni uccelli, tenuti in apposite gabbie coperte, cantano.
In Francia, c’è il Trente et Quarante, gioco molto affascinante – considerato di nicchia per quanto sia presente in molte case da gioco europee sin dalla fine dell’800 – le cui origini, secondo alcuni, risalgono addirittura alla fine del XIV secolo, alla corte di Carlo VI.
Si gioca con 6 mazzi di cinquantadue carte e, teoricamente, con un numero illimitato di giocatori contro il banco (anche se, generalmente, nei Casinò si gioca con un massimo di otto partecipanti). Lo scopo del gioco è scommettere sul colore di una delle due file di carte che avrà un totale inferiore all’altra, e in ogni caso compreso tra 30 e 40.
Scommesse bizzarre
Il gioco d’azzardo ci ha regalato, nel corso della storia, tante altre scommesse “bizzarre”. Basti pensare che nel Regno Unito all’inizio degli anni sessanta la possibilità che l’uomo andasse sulla Luna fu quotata 1000 a 1 da parte di alcune compagnie che decisero che questa quota avrebbe avuto valore fino al 31 dicembre 1969. Immaginate che fine fecero queste compagnie quando effettivamente il 21 luglio del 1969 Neil Amstrong mise piede sulla Luna… E pochi anni fa, qualcuno temerariamente tentò un altro 1000 a 1, contro la fine del mondo predetta dai Maya: chissà i vincitori come avrebbero fatto a riscuotere la somma vinta…
Insomma tutto il mondo del gambling ha, da sempre, le sue stranezze e le sue curiosità. Continueremo probabilmente a fare “testa e croce” in nome di un certo “romanticismo” del gioco, mentre contemporaneamente sceglieremo di scommettere su un numero di una roulette in 3D in un casinò online, chattando con un croupier.
C’è passato, presente, e anche un po’ di futuro, in tutto questo; ma sopra ogni cosa, c’è la meravigliosa e bizzarra fantasia umana.
Le città del gioco alternativo
In quasi tutti i paesi vi sono ormai casinò e sale da gioco ma non in tutti i paesi il gioco d’azzardo e l’esperienza che ne deriva è la stessa. Vediamo allora tre città che per ragioni diversi si presentano come mete molto curiose per andare a giocare al casinò oppure per fare qualcosa di diverso oltre al gioco d’azzardo!
Las Vegas: non solo casinò
Tutti sappiamo bene il livello di intrattenimento che Sin City offre agli amanti del gioco “Ma cosa vai a fare a Las Vegas, se non ti piacciono i casinò?“
A parte lo sport da godersi in prima fila (partite della NBA, show di wrestling, incontri di pugilato, match di MMA e chi più ne ha più ne metta), Las Vegas offre numerose opportunità di praticare attività sportive. Anche al coperto. Come Vegas Indoor Skydiving o il Red Rock Climbing Center, dove si può fare arrampicata indoor su una parete di oltre 8.000 metri quadrati.
Las Vegas è da anni la terra di David Copperfield, il mago illusionista più famoso degli anni novanta, ancora oggi decisamente in auge. Il suo spettacolo all’MGM Grand Hotel & Casino è uno dei più amati dal grande pubblico, tanto che ogni anno i suoi show guadagnano qualcosa come 30 milioni di dollari.
Preferite qualcosa di più movimentato? Non c’è problema. A Las Vegas i club stanno andando sempre più di moda: dall’XS del Wynn all’Hakkasan del MGM Grand, passando per il Light del Mandalay Bay, nella Sin City potrete scegliere tra 50 club dove scatenarvi al ritmo di musica e cocktail. Senza dimenticare gli strip club: il Crazy Girls del Riviera è lo strip show più longevo che ci sia, capace di allietare l’universo maschile da oltre 25 anni.
E infine a Las Vegas ci sono talmente tanti ottimi ristoranti che abbiamo dovuto fare una cernita. Partiamo dal CraftSteak di Tom Colicchio, noto in America per essere il capo della giuria di Top Chef, programma di cucina molto famoso. Se vi piace la carne, il CraftSteak è l’ideale: si trova all’interno dell’MGM Grand. Anche il Mesa Grill di Bobby Flay (nel Caesars Palace) fa della carne il suo cavallo di battaglia, soprattutto quella tipica della zona sud-est del continente americano. In alternativa potete provare il Carnevino, dove Mario Bartali vi farà sentire davvero a casa.
Minsk e il gioco: una storia recente
Certo, non sarà molto se paragonata a quella dell’esperienza americana o dell’Europa dell’ovest, ma nel corso del tempo la capitale della Bielorussia, Minsk, è diventata il centro del gambling di tutta l’area post-sovietica. “A Minsk ci sono più casinò che a Las Vegas“, dicono da quelle parti. I bielorussi credono davvero di essere uno dei centri più grossi al mondo per quanto riguarda il gioco d’azzardo.In realtà non è vero, ma possiamo sicuramente affermare come Minsk sia la capitale del gambling dell’ex USSR.
Nel 1992, all’Hotel Jubileynaja, aprì i battenti il primo sito di gambling in Bielorussia. Prima di allora si giocava d’azzardo in piccoli club, nelle cosiddette macchinette. Poi arrivò il momento di una casa da gioco allo Sports Palace e scattò la casinò-mania.
Erano gli anni novanta, un periodo particolare non solo in Russia ma anche in Bielorussia. Giacche di pelle traboccanti di denaro, BMW nere e Mercedes, ragazze facili o molto facili: era dura negare la realtà. A quei tempi lo stato non controllava quasi per nulla l’attività di gioco: c’erano centinaia di piccoli club, veri e propri outlet del gioco che invasero la capitale. Non che in Russia la situazione fosse diversa.
Recentemente ci sono stati diversi emendamenti e leggi importanti. Per esempio, i giocatori bielorussi hanno il diritto di escludersi volontariamente dai casinò per un periodo specifico, l’amministrazione sta studiando uno speciale sistema computerizzato di registro dei flussi di denaro (l’SKKS, che dovrebbe essere pronto questo inverno), sono aumentate le tasse e sono stati resi più rigidi i requisiti per entrare nel mercato del gambling.
E mentre Russia e Ucraina non posseggono regole adeguate e proibiscono il gioco d’azzardo, il flusso di giocatori a Minsk rimane costante.
Rimini e il rilancio con l’Enada
La città romagnola non è certo famosa in Italia per il gioco d’azzardo che però nel 2015 ha trovato il suo spazio in un evento più unico che raro, l’Enada. Rimini ha messo a disposizione il suo spazio fieristico per ospitare la Mostra Internazionale degli Apparecchi da intrattenimento e da gioco Enada Primavera, nei giorni precedenti agli esercizi spirituali di Gioventù Studentesca (Comunione e Liberazione).
La 27esima edizione della manifestazione che richiama i principali operatori del settore dell’Europa meridionale si è svolta dal 18 al 20 marzo. All’iniziativa di Rimini Fiera, riservata agli addetti ai lavori, collaborano Euromat e l’Associazione Nazionale Sezioni Apparecchi per Pubbliche Attrazioni Ricreative.
La rosa dei soggetti interessati include, tra gli altri, hotel, centri commerciali, compagnie di navigazione marittima (navi da crociera e traghetti), produttori di apparecchi da intrattenimento, gestori di stabilimenti balneari, parchi tematici e locali di vario genere come bar, circoli ricreativi e parchi gioco. L’iniziativa è come sempre rivolta anche a gestori di ricevitorie e addetti alla manutenzione degli apparecchi.
Sul suo sito Enada aveva già comunicato che erano previsti settori dedicati a slot machine, apparecchi di abilità e intrattenimento, attrazioni e giostrine, biliardi, bingo e bowling. A questi si aggiungono i settori hardware e software, I-gaming, accessori e ricambi, servizi, sistemi di pagamento, sistemi di sicurezza, stampa e associazioni, articoli promozionali, vending e arredamento. Nel settore delle slot, in particolare, vi erano apparecchi AWP, new slot machines, aziende dedite alla rigenerazione e alla riomologazione di apparecchi dismessi e roulette.